Non e’ per niente facile “crescere” un figlio, oggi, ma non lo era neanche in passato. Forse la difficoltà maggiore sta nel fatto che oggi siamo tutti consapevoli dell’ importanza delle esperienze e delle scelte che formano il carattere nei primi anni di vita, e questo ci condiziona, ci responsabilizza eccessivamente fino a renderci insicuri .”Per mio figlio non sarò il padre padrone” ,”non mi comporterò come mio padre si è comportato con me”, “mio figlio sarà libero di decidere il suo futuro” ecc…Tutte queste negazioni sono meritorie oltrechè facili. Il difficile viene dopo, quando si tratta di proporre ed attuare modelli nuovi senza riferimenti. Una volta la situazione per i neo-genitori era diversa. Le famiglie erano molto numerose, al vertice della famiglia c’era la nonna che tutto deteneva e disponeva, anche l’educazione dei nipoti era di sua competenza. E questi crescevano in mezzo ad uno stuolo di fratelli, cugini, vicini di casa per cui l’esperienza di vita vissuta unita all’istinto genitoriale portava alla conoscenza, senza ricorrere a manuali completi, ma freddi.Dopo il primo momento di entusiasmo subentra nello stato d’animo dei nuovi papà e delle nuove mamme, un senso di inadeguatezza e di sconforto al quale non possono certo ovviare i molteplici e contraddittori messaggi dei mass media. Le insistenti offerte di prodotti di consumo, come i prodotti per l’igiene, il vestiario, i giochi,le merendine, i succhi di frutta, i pannolini, e i mille prodotti dedicati all’infanzia, esortano a un rapporto con il bambino attento e coinvolgente, che si esaurisce però nella soddisfazione di bisogni corporei o esteriori.Questa diffusa consapevolezza si traduce spesso in senso di responsabilità e in desiderio di saperne di più sui bambini, sulle modalità e i rischi che ogni crescita comporta. Sono ormai molti i genitori che, per affrontare un compito così determinante per il destino individuale e collettivo,cercano di affinare la loro sensibilità e accrescere le loro competenze, preparandosi all’impresa, senza trascurare alcuna occasione per imparare, per interrogarsi-. |