DEL TRIONFO DELLA LIBERTÀ

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Descrizione |
EDIZIONE CON INDICE DIGITALE
Qualunque aspira a Libertade moja,
Nè onor di tomba o pianto abbia il ribaldo;
E l'altra surse e gorgogliava: moja,
Moja, sì moja, e temerario e baldo
Cerchi in inferno Libertade; il fio
Paghi col sangue fumeggiante e caldo.
Acuto allor s'intese un sibilìo
Via per le chiome, ed un divincolarsi,
E di morsi e percosse un mormorio.
Poscia([1]) terribilmente sollevarsi
E un barlume di speme fu veduto
Brillar sui ceffi lividi e riarsi;
Come allor che nel fosco aer sparuto
In fra 'l notturno vel si mostra e fugge
Un focherello passeggiero e muto.
L'infame coppia si rosicchia e sugge
Di preda ingorda la terribil ugna,([2])
Si picchia, i lombi risonanti, e rugge,
"Contra miglior voler, voler mal pugna;"([3])
E fra la vil perfidia, e la virtute
Secura è sempre e disegual la pugna.
([1]) Invece di poscia si leggeva prima allor.
([2]) «Vota stringendo la terribil ugna» disse Monti del demonio nel terzo verso della Basvilliana.
([3]) Nota del poeta. –
«Contra miglior voler, voler mal pugna»
verso significantissimo di Dante.
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