Una notte di Dante
  Una notte di Dante
Titolo Una notte di Dante
AutoreGiovanni Marchetti
Prezzo€ 1,00
Editoreniccia
LinguaTesto in Italiano
FormatoDRMFREE

Descrizione
Edizione con indice digitale Come prima narrar volle suoi danni, Tutta nel cor, che si parea già scarco, Sentì la piena degli antichi affanni. Al fin per gli occhi il doloroso incarco Traboccò quell'oppressa anima; e 'l pianto Ad un lungo sospiro aperse il varco. Egli alle guance allor l'ispido manto Recossi, in atto che dicea: Perdona; E cominciò con fioca voce intanto: Colà ov'Adda il bel lago abbandona Per lo cui mezzo nel suo corso è tratta E dell'onda del Brembo ancor non suona, D'antica gente e per ingegno fatta Lieta d'auro e di campi io nato fui: Degli Angiolini s'appellò mia schiatta. Una stirpe superba e grave altrui, Detta i Ronchi, albergava indi vicino, Pari di stato ed avversaria a nui. Brivio la nostra si chiamò, Caprino L'avversa terra ha nome; ambo comprese Nella fertil vallea di San Martino. Poscia che a' nostri cor l'ira s'apprese Che dagli alpini termini a Peloro Arde miseramente il bel paese, Pe' ghibellini parteggiâr coloro, Pe' guelfi noi: la popolosa valle Parte a noi fu seguace, e parte a loro. Spesso con man d'armigeri alle spalle Quinci e quindi movemmo, e i ferri acuti Menammo sì che ne fu rosso il calle.