Una nuova sfida per il commissario De Vincenzi: siamo negli anni trenta, un milionario venezuelano residente da anni a Milano viene ucciso con un colpo di pistola in fronte. La scena del crimine è molto ambigua: il cadavere da un lato, ma le impronte del gatto conducono in un'altra direzione.
Augusto De Angelis (Roma, 28 giugno 1888 – Como, 18 luglio 1944) è considerato uno dei pionieri del giallo italiano, capace di mescolare elementi classici del genere con riflessioni profonde sulla società del suo tempo. Tuttavia, la sua carriera fu tragicamente interrotta a causa delle sue idee antifasciste, che gli costarono l'arresto e, poco dopo, la morte.
Uscì di prigione nel 1944 dopo aver scontato diversi mesi di detenzione, estremamente provato e debilitato dalla prigionia, tornò a Bellagio sul lago di Como dove risiedeva, ma ebbe la sfortuna d'incontrarsi con un "repubblichino" della zona, che per una banale discussione, lo aggredì con pugni e calci, tanto da causarne la morte, avvenuta pochi giorni dopo per le conseguenze del pestaggio.
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