«Quando saro` grande cambiero` tutto» proclama in uno dei suoi solitari e furenti monologhi la piccola peste protagonista di questo romanzo. Sono troppe le cose degli adulti che non le vanno a genio: inutili cattiverie, evidenti bugie, imperdonabili meschinita`. Eppure il mondo potrebbe essere cosi` divertente, a volerlo cogliere di sorpresa. Ad esempio battendosi con un denutrito orso del circo, o – perche´ no – scrivendo all'imperatore per dirgli che «la guerra e` durata gia` abbastanza ed e` una vera porcheria». Imprese impareggiabili tra fioretti e misfatti, che costano a questa «bambina da non frequentare» le esasperate ramanzine di genitori, insegnanti e della burbera zia Millie, ma che segnano anche le tappe esemplari di un lungo addio all'infanzia. In questo effervescente romanzo, ambientato a cavallo della fine del primo conflitto mondiale, Irmgard Keun lascia libere le briglie del suo estro comico, dando vita a una creatura adorabile, sfrontata e ribelle, che non ha paura di sfidare le convenzioni della societa` ne´ di assaggiare i primi frutti, ancora molto acerbi, dell'amore. Un personaggio memorabile – un po' Gian Burrasca, un po' Huck Finn, un po' Zazie – che dalle strade della Colonia del 1918 continua a insegnarci quanto puo` essere esilarante imparare a vivere.
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