La cronaca famigliare che Dostoevskij inventa ispirandosi alle rubriche dei giornali è molto diversa da quella cui ci aveva abituato Tolstoj, con la sua rappresentazione di un solido mondo patriarcale. Lacerata e divisa, la famiglia di Dostoevskij è lo specchio dei tempi nuovi, dei traffici di una società avida e iniqua che non esita a lanciarsi nelle imprese più spregiudicate, a perdersi in tormentosi conflitti con i demoni che la agitano. Confessione autobiografica di un giovane ventenne, "L'adolescente" snoda una sequenza vertiginosa di fatti, un turbine di avvenimenti incalzanti. Dolgoruki ha diciannove anni, è ambizioso e ingenuo. Figlio illegittimo di un dissoluto proprietario terriero, vuole denunciare le malefatte del genitore e al contempo da lui vuole essere amato. Ed è con questo conflitto interiore che raggiunge il padre a San Pietroburgo per prendere servizio nel posto che questi gli ha procurato. In verità, però, Dolgoruki ha un piano: è entrato in possesso di un misterioso documento, che dovrebbe assicurargli un infallibile ascendente sui suoi interlocutori.
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