Primo romanzo di una mai realizzata trilogia del Melagrano, "Il fuoco" fu pubblicato con grande successo nel 1900. Il mito del Superuomo trova qui la sua più compiuta espressione: Stelio Effrena, il Superuomo-artista, cosciente dei suoi diritti di individuo eccezionale, si vede riconosciuto come tale anche dagli uomini comuni, a lui subordinati per procurargli piacere e permettergli di creare un'opera d'arte superiore. A questo tema dell'ardore creativo e della potenza distruttrice si intrecciano poi i motivi voluttuosi e malinconici di Venezia e della Foscarina, la donna da lui amata, in un contrasto che accentua il fascino di un'opera che Henry James acutamente definì «splendida accumulazione di materiali». Tutto concorre a far pensare che le pagine del romanzo siano una cronaca sottotraccia dell'amore di cui tutti all'epoca parlavano, l'amore cioè tra l'uomo e la donna più famosi di quel tempo: Gabriele D'Annunzio ed Eleonora Duse.
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