Cecco Angiolieri riesce, con grande maestria retorica, a dipingere i suoi ritratti, le scene di vita quotidiana e cittadina, gli esiti di una vita amorosa caratterizzata da una moralità tutta terrena, se vogliamo antiplatonica e gaudente. Eppure non siamo sul terreno della piatta trivialità, molti degli argomenti che il poeta tratta, come l'elogio della taverna e del denaro o della fortuna altalenante, riecheggiano nei Carmina burana e testimoniano una conoscenza enciclopedica dei canoni dello Stilnovo. È quindi proprio dalla tradizione dotta che Cecco prende ispirazione per i suoi brillanti esercizi di imitazione e parodia, qui raccolti in un'antologia completa di 129 componimenti.