Dino Compagni, uomo di governo e protagonista della vita pubblica, consegna alla storia un documento di straordinaria immediatezza: la cronaca vissuta degli anni che sconvolsero la Repubblica Fiorentina. Queste non sono memorie di parte scritte a distanza di tempo, ma il racconto appassionato e amaro di un cittadino che ha visto crollare i suoi ideali di giustizia. Con la prosa nervosa e diretta del mercante abituato ai fatti, Compagni ci conduce nelle piazze dove infuria la battaglia tra fazioni, nei palazzi dove si tessono intrighi, nelle strade dove il sangue dei concittadini macchia le pietre. Attraverso i suoi occhi assistiamo all'ascesa e alla caduta di uomini potenti, al tradimento della legge, alla corruzione che logora il bene comune. Più di un resoconto storico, questa Cronica è un atto d'accusa vibrante e un'analisi politica acuta, percorsa da un profondo senso di tragedia. È la voce di un uomo onesto che, sconfitto ma non domo, affida alla carta la verità dei fatti, "per fare testimonianza". Un'opera fondamentale per capire l'anima tormentata del Comune medievale e l'ambiente da cui sorgerà la Commedia di Dante, suo contemporaneo. Un grido di allarme che, dalla Firenze del 1300, arriva fino a noi con sorprendente attualità.