La silloge di Cristina Biasoli è un progetto di vita.
La fiaba come strumento, la fiaba come sogno preso in prestito. Non inganni il titolo sognante o la rassicurante “perfetta dimora fiabesca”. Voleremo insieme in castelli, cavalcando bianchi destrieri e maestosi draghi. Verremo accolti da fanfare e cordoli di dame addobbate da colori pregiati. Proprio così, sarà un viaggio incantevole. E quando saremo nell’atrio del castello, si srotoleranno davanti ai nostri occhi i passaggi vissuti e altri ancora, quelli di cui abbiam soltanto sentito parlare.
Castello, dimora fiabesca/compagno di giochi/dove è tutto magico.
Queste le parole della Biasoli, e ancora non bendare gli occhi degli adulti/ perché abbiamo necessità di scrutare, scoprire, renderci conto di quanto siamo stati bugiardi. L’arcano bisogno di fiaba come metafora di vita, capace di illudere e di ricamare. Castello di illusioni per i più piccini, dove il mondo è migliore e il sovrano cattivo viene incatenato.
Aprite gli occhi, compagni adulti della nostra quotidianità, guardate da soli, lasciate la nostra manina e godetevi lo spettacolo. È questo il mondo che ci avete sussurrato nell’orecchio, poco prima di addormentarci?
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